LAVA ROSSA

(LYAKOS LO SCARLATTO)

ETA': Sconosciuta, esiste sin dalle epoche mitologiche.

ALTEZZA: Sconosciuta. 4 M circa

PESO: Sconosciuto. 500 Kg circa

OCCHI: Sconosciuto

CAPELLI: Sconosciuto

DATA DI NASCITA: Sconosciuta.

LUOGO DI NASCITA: /

GRUPPO SANGUIGNO: /

SEGNI PARTICOLARI: Come tutti i Giganti, Lava Rossa ha un corpo enorme, alto quanto un piccolo palazzo.

PARENTI CONOSCIUTI: Ferro Cremisi, Fiamma Azzurra, Vento Bianco, Fulmine Nero, Lama Cinerea, Drago di Perla, Belva d’Ambra, Armatura di Giada (fratelli).

COSTELLAZIONE / SIMBOLO: /

ARMATURA / ARMI: Lava Rossa ha il corpo parzialmente coperto da un'armatura di materiale sconosciuto, che gli protegge parte del torace, le spalle, le braccia, la testa, le gambe e parte dell'addome. A differenza delle armature degli altri Giganti, sembra quasi l’equivalente delle protezioni dei soldati semplici, adattati alla stazza. La resistenza dell'armatura non è chiara, ma non basta a proteggerlo dalla furia di Ioria.

STIRPE: Gigante agli ordini di Crono.

PRIMA APPARIZIONE: Episode G n°4, 2° capitolo (numero 7 in Italia) (manga).

EPISODI (SAGA): /

NUMERI DEL MANGA: Episode G n° 4 (7 in Italia).

COLPI SEGRETI / POTERI: Pur avendo un cosmo definito "colossale" da Castalia, Lava Rossa, a differenza degli altri Giganti, non usa alcun colpo segreto o attacco speciale, basandosi interamente sulla sua mole e forza bruta. È possibile che, in termini di forza fisica, sia superiore agli altri Giganti, e di certo lo è ad un Cavaliere d’Argento, ma non è comunque paragonabile ad un Cavaliere d’Oro come Ioria. Può comunque frantumare le mura del Santuario con un pugno o schiacciare gli esseri umani con un piede.

STORIA: I Giganti nacquero in epoche antichissime, figli di Urano, il Cielo, e Gea, la Terra, grazie alla quale ricevettero vari poteri associati al suolo ed i suoi elementi. Dotati di corpi enormi ed una forza immane, per secoli vagarono sul mondo, tormentando o sottomettendogli esseri umani, generalmente incapaci di opporre resistenza.

Alla fine, decisi a porre fine al regno di Zeus e delle divinità Olimpiche, i Giganti mossero guerra contro di loro. A fermare il loro assalto all'Olimpo intervennero però il semidio Ercole e Zeus in persona, la cui folgore li precipitò negli abissi infernali del Tartaro, dove vennero sigillati per l'eternità. Questo conflitto prese il nome di Gigantomachia.

Millenni dopo, Crono, padre di Zeus, tornò sulla Terra desideroso di vendetta contro il figlio che lo aveva sigillato in passato. Solo due dei Titani ai suoi ordini erano però ancora in vita, ed egli stesso era ridotto ad una semplice emanazione cosmica priva di un corpo fisico. Per aumentare la forza del suo esercito, impegnato in una guerra contri i Cavalieri d'Oro di Atena, Crono sciolse quindi i sigilli del Tartaro, liberando i Giganti.

Lava Rossa fu, insieme al fratello Fiamma Azzurra, il primo Gigante a scendere in campo. Forse anche per creare un diversivo e permettere al compagno di entrare di nascosto, attaccò frontalmente insieme ad un manipolo di soldati, scontrandosi con le guardie del Santuario e con Castalia, una Sacerdotessa d’argento. Crudele e spietato, convinto che gli esseri umani non fossero che vermi da annientare, non esitò ad attaccare alle spalle, né ad usare un soldato moribondo come esca per obbligare Castalia a ricevere i suoi colpi, minacciando di schiacciarla. In aiuto della donna giunse però Ioria del Leone, che si mostrò superiore a Lava Rossa in qualsiasi campo, respingendo i suoi tentativi con pugni rabbiosi.

Fiero della sua forza, Lava Rossa rimase sbalordito quando Ioria prima gli frantumò un braccio fino alla spalla, e poi lo atterrò a suon di pugni. Rifiutando di poter essere ucciso da un essere umano, continuò a tentare di reagire, chiedendosi come potesse un uomo non avere paura di un Dio, e accusando l’avversario di non aver rispetto per le divinità. Niente però bastò a salvarlo, e Ioria lo massacrò totalmente con i suoi fulmini.

NOTE: Le informazioni presenti in questo profilo provengono dal numero 4 di Episode G, edizione originale (7 in Italia). I Giganti che compaiono in questa serie non sono legati a quelli del romanzo Gigantomachia, sono decisamente più deboli (e fisicamente grossi) e non trovano riscontro nella mitologia. In breve, sono carne da macello e raramente durano più di poche pagine, anche se Lava Rossa sembra superiore ad un cavaliere d'argento del calibro di Castalia.

Lava Rossa è il primo Gigante che vediamo, e potrebbe essere il più debole visto che non possiede alcun colpo segreto. Combatte principalmente con pugni e calci, ed ha le suole degli stivali in metallo, a suggerire che calpestare i nemici sia una tattica abituale. Usa ricatti e tecniche spregevoli, come il costringere gli avversari a non muoversi minacciando di schiacciare qualcuno, sembra convinto che tutto gli sia concesso perché è una divinità, e ritiene che aver fede negli Dei equivalga al permettere loro di compiere qualsiasi sorpruso. Ioria lo massacra in una delle battaglie più a senso unico dell’intera serie, durante la quale ribadisce che gli esseri umani non sono necessariamente più deboli degli Dei.

Verosimilmente, la sua anima finisce nella parte più profonda di Ade, il Tartaro.

Profilo di Shiryu ©